Recenti ricerche hanno messo in evidenza che quasi il 90% della popolazione è carente di vitamina D. In particolare, ne risultano carenti le popolazioni che vivono al Nord, con una minore esposizione al sole, e coloro che sono in sovrappeso.
Secondo il National Health and Nutrition Examination Survey, le più recenti statistiche hanno dimostrato che oltre il 90% delle persone con pigmenti della pelle più scuri (compresi afro-americani, ispanici e asiatici) soffrono di insufficienza di vitamina D. La ricerca, inoltre, mostra che la carenza di vitamina D è correlata ad un maggiore rischio di sviluppare tumori comuni, malattie autoimmuni, ipertensione e varie malattie infettive.
Uno studio del 2017 ha rivelato che anche la tipologia di professione svolta ha un ruolo determinante sui livelli di questa vitamina. I ricercatori hanno scoperto che i lavoratori turnisti e gli operatori sanitari sono ad alto rischio di sviluppare una carenza di vitamina D, a causa della scarsa esposizione alla luce solare.
Fortunatamente, ci sono fonti alimentari che consentono di aumentare naturalmente i livelli di vitamina D e di ridurre il rischio di sviluppare condizioni di salute come malattie cardiache, cancro, diabete e altri sintomi da carenza di vitamina D.
L’esposizione solare e il consumo di alcuni alimenti consentono di evitare i sintomi di una carenza di vitamina D.
Il corpo converte i raggi solari in sostanze chimiche che vengono utilizzate dall’organismo. In particolare, quando i raggi solari UV-B vengono recepiti sulla pelle, una sostanza chiamata 7-deidrocholesterol viene convertita in vitamina D3. Il 7-deidrocolesterolo converte la “previtamina D” e la trasforma in vitamina D3 o provitamina D. La previtamina D viaggia attraverso i reni e il fegato e quindi viene convertita in una sostanza chiamata calcitriolo.
Vitamina D ed esposizione solare
Molte persone ritengono che il modo migliore per assumere vitamina D sia bere un bicchiere di latte, mangiare pesce o assumere integratori come l’olio di fegato di merluzzo. Se queste sono fonti alimentari, l’esposizione diretta al sole è in realtà il modo migliore per assorbire questa importante vitamina.
L’esposizione ai raggi solari per dieci minuti consente all’organismo umano di assorbire circa 10.000 unità di vitamina D naturale. L’esposizione solare prolungata consente di aumentare i livelli di melanina. Il colesterolo aiuta a convertire la melanina in vitamina D. Questo è il motivo per il quale durante la stagione invernale si può verificare un moderato aumento dei livelli di colesterolo.
Vitamina D: quali sono i benefici?
Scopriamo quali sono i benefici della vitamina D.
Aiuta a gestire i livelli di zucchero nel sangue e può prevenire il diabete
Secondo una ricerca condotta presso la London School of Medicine and Dentistry, il calcio è necessario per la secrezione di insulina e la vitamina D ne promuove l’assorbimento e l’utilizzo, contribuendo quindi alla regolazione della secrezione di insulina.
Contribuisce alla salute delle ossa
La vitamina D svolge un ruolo determinante nell’assorbimento del calcio nelle ossa. Il calcitriolo con l’ormone paratiroideo aiuta a mantenere i livelli di calcio. La vitamina D è parzialmente responsabile del mantenimento dei livelli di fosforo nel sangue e, dato che influenza la capacità del calcio di legarsi alle proteine, si ritiene che sia anche legata alla vitamina K.
Combatte le malattie cardiache
La carenza di vitamina D è legata ad un aumento dei rischi di sviluppare le malattie cardiovascolari poiché è coinvolta nella regolazione della pressione sanguigna, dei livelli di colesterolo e dell’infiammazione.
Protegge dal cancro
I sintomi da carenza di vitamina D sono stati correlati ad aumento dei rischi di sviluppare il cancro, in particolare i tumori al seno, al colon e alla prostata. Secondo una ricerca pubblicata su Frontiers in Endocrinology, la vitamina D svolge un ruolo determinante sulla crescita tumorale e sull’apoptosi.
Migliora il sistema immunitario
Questa vitamina aiuta a rafforzare il sistema immunitario e a prevenire il raffreddore e l’influenza.
Migliora concentrazione, apprendimento e memoria
Diversi studi hanno dimostrato che la vitamina D influisce anche sulla nostra capacità di memorizzare le informazioni. Alcune ricerche hanno dimostrato una correlazione tra bassi livelli di vitamina D e un elevato rischio di sviluppare schizofrenia e sclerosi multipla.
Carenza vitamina D: sintomi
Le persone carenti di vitamina D hanno un maggiore rischio di sviluppare complicazioni e malattie cardiovascolari, vari tipi di cancro e disturbi del sistema immunitario.
I sintomi della carenza di vitamina D possono essere collegati ai seguenti problemi di salute:
- osteoporosi;
- alta pressione sanguigna;
- cancro;
- malattia del cuore;
- depressione;
- insonnia;
- diabete;
- asma;
- artrite;
- sclerosi multipla;
- fibromialgia;
- dolore cronico;
- psoriasi;
- depressione;
- difficoltà a dormire;
- ansia;
- autismo;
- debolezza;
- fatica cronica;
- sistema immunitario debole;
- infiammazione e gonfiore.
Vitamina D: fonti alimentari
Cosa mettere in tavola per combattere la carenza di vitamina D? Gli alimenti ricchi di vitamina D sono i seguenti:
- carpa;
- sgombro;
- pesce spada;
- trota;
- anguilla;
- funghi;
- salmone;
- olio di fegato di merluzzo;
- sardine;
- tonno;
- uova;
- latte intero.